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Con il termine Search Engine Marketing si indicano tutte quelle attività promozionali che si effettuano sui motori di ricerca, quali per esempio Google, Yahoo! e Bing.
Utilizzare questa forma di marketing è molto importante, ma c’è da ricordarsi che va affiancata con altri tipi di online e offline marketing. In caso contrario, buttarsi solamente sul SEM può portare a una grande perdita di tempo e di denaro.

Perché è importante il SEM?

Ma vediamo perché, al giorno d’oggi, il SEM è così importante in una strategia online.
Con i recenti cambiamenti di Google – dove sta diventando sempre più difficile analizzare il proprio traffico organico – e con cambi repentini di trend per quanto riguarda i motori di ricerca e l’hardware impiegato per interrogarli (computer, smartphone, Google Home, device per la realtà virtuale, ecc.), risulta sempre più difficile capire quale fetta di pubblico è interessata ai propri prodotti, come le persone stanno cercando quei prodotti, e che cosa usano per cercare su internet.

È così che Google AdWords ci può venire in aiuto e mostrarci la retta via! Ovviamente, ci toccherà pagare un (più o meno caro) costo per clic [CPC], ma allo stesso tempo Google AdWords ci permetterà di raccogliere dati importanti su volumi di ricerca, tipologie di audience, dispositivi impiegati per cercare, area geografica, ecc.

Google Analytics: alleato del Social Media Marketing

A supporto di AdWords avremo il nostro fido alleato: Google Analytics. E con questa accoppiata potremo permetterci di sfruttare il traffico ricevuto e tramutarlo in future ottimizzazioni SEO, future promozioni su Instagram, o fantastici post su Facebook, dove avremo il vantaggio di sapere in anticipo chi sono i nostri tipici compratori, che età hanno, dove vivono e come ci stanno cercando.

Questo ovviamente non è l’unico motivo per cui AdWords va integrato in ogni attività di marketing online: il vantaggio principale ovviamente è che, se le campagne sono create e gestite da professionisti, ci permettono di collezionare visitatori che hanno già un forte interesse nei nostri prodotti e servizi, e se il sito web è performante e veloce come solo Google vuole, la possibilità di convertire questo traffico in moneta sonante… be’, diventa molto alta!

Google Campaign Manager e SEM specialist

Ho accennato che, per creare e gestire campagne AdWords, c’è bisogno di professionisti. Ma di quelli veri. Quindi, come si fa una campagna AdWords fatta bene? Prima di tutto serve una lunga e meticolosa preparazione: analisi dei competitors, analisi delle parole chiave, analisi delle prestazioni del sito web, analisi dell’user experience del sito web, analisi dei trend del settore e analisi del traffico stagionale. E questo è solo l’inizio.

Magari avete tanta forza di volontà e, senza nessuna conoscenza di search marketing, riuscite in qualche modo a cavarvela in questa prima fase… ma poi?
Occorre configurare l’account di Analytics, installare l’e-commerce tracking code, integrare Google Tag Manager nel sitoinserire il Facebook pixel, aggiungere il remarketing code, il Website Call Tracking… vi sta girando la testa vero?
Questo perché, a differenza di quanto dicano in molti, sul web, il lavoro del Search Engine Marketer non è per nulla facile! Ad ogni step tutto può andare storto o subire ritardi. Quindi, è importante affidarsi a veri esperti, gente che abbia gestito almeno più di 200 accounts e lavorato per un periodo medio-lungo con budget superiori ai 100 euro al giorno.

Key Performance Indicator: che cosa tenere sotto controllo?

Supponiamo, però, che abbiate avuto la fortuna di trovare il Campaign Manager che fa al caso vostro e, nonostante le cose stiano andando bene, siate curiosi di sapere quali sono i fattori che stanno contribuendo al successo delle vostre campagne AdWords. Ebbene, vi sono tantissimi fattori. Qui di seguito ve ne elenchiamo qualcuno, in modo che possiate avere dei KPI (ovvero: Key Performance Indicator) da tenere sotto controllo:

  • Diminuzione costante del CPC: se il cost per click scende vuol dire che o i vostri competitor stanno mollando la presa su certe parole chiave, oppure la qualità (Quality Score) delle vostre campagne sta aumentando di giorno in giorno. Questo è un buon segno (ma, come ogni consiglio generico, va preso con le pinze!).
  • Aumento del CTR (ovvero del click through rate). Questo vuol dire che i vostri annunci stanno avendo successo, che alla gente piace ciò che state pubblicizzando e che fa clic sui vostri annunci più volentieri. Google interpreta un aumento del CTR come una cosa molto positiva, e in genere premia l’advertiser con una maggiore visibilità e con un minor CPC.
  • Conversions e Conversion Rate (ovvero: il dato più palese e più facile da analizzare): Ci sono conversioni? La campagna sta andando bene. C’è ne sono molte? Benissimo, va tutto a gonfie vele! Non sempre però bisogna interpretare l’assenza di conversioni come un qualcosa che non sta andando bene a livello di campagne AdWords. Spesso e volentieri, se il sito ha una lentezza nel caricare i contenuti, poca chiarezza nella descrizione dei prodotti, poca ottimizzazione di immagini e presenza di irritanti pop up, può portare l’utente all’abbandono, prima ancora che quest’ultimo possa comprare o chiamare.

Ecco perché il Search Engine Marketing è da considerarsi come un tassello (importantissimo) in un mosaico più ampio, fatto di content marketingweb design, Search Engine Optimization, e via dicendo.
Solo avendo controllo e consapevolezza dell’intero quadro si potrà capire come e quanto il proprio business può rendere, online.

Web Atlas – Partner de Il Sancarlone di Arona

Questo articolo è comparso per la prima volta su Il Sancarlone – Magazine del Lago Maggiore. Per maggiori informazioni sulla testata giornalistica, visitare i sito e seguite la Pagina Facebook ufficiale di questo storico giornale, nato ad Arona, e famoso in Piemonte, Lombardia e Svizzera Italiana.