L’importanza di SEO e indicizzazione.
Nella storia di un bottegaio e del suo cliente.
Il sig. Barigozzi aveva il negozio meglio fornito di tutto il paese. E, fin dal mattino, bastava sentire il rumore sferragliante della saracinesca che si alzava, per sapere che, se durante il giorno fosse sorta l’esigenza di comperare qualcosa, sarebbe bastato andare da Barigozzi, e chiedere.
Aveva sempre tutto quello che serviva. Tutto.
Un giorno, arrivò in paese un forestiero. Era vestito con abiti molto eleganti: una camicia bianchissima sbucava da sotto al blu intenso della sua giacca di sartoria. Aveva la barba scura, e curata, e si guardava attorno, incuriosito.
D’un tratto, colpito dall’insegna che riportava la scritta “Barigozzi, negozio di tutte le cose”, il forestiero decise di entrare.
«Buongiorno! – lo accolse il Barigozzi, con il viso tondo e gli occhialetti appoggiati sul naso a patata – Posso aiutarla?».
Il forestiero si guardò attorno, nella bottega zeppa di oggetti e prodotti appesi un po’ ovunque, e poi disse solo: «Avete un siplonto?».
Barigozzi strabuzzò gli occhi: «Mi scusi?», domandò, incredulo.
Incredulo perché, per la prima volta nella sua vita, sentiva il nome di un prodotto che non figurava nel suo ricchissimo, sterminato catalogo.
«Con impugnatura in gomma, grazie…», precisò il forestiero.
«Ah! – Finse di aver capito, Barigozzi – Sta cercando un bagurto! In ferro o acciaio?».
Il forestiero, sorpreso a sua volta, precisò: «No, guardi… vorrei un siplonto. Corpo in acciaio, ma impugnatura in gomma, grazie…».
«Guardi, se vuole ho un bellissimo bagurto in acciaio, con perno e molla in ferro, e impugnatura in gomma…», insisté il Barigozzi, che iniziava a spazientirsi.
«Sì, però… – deglutì un crescente nervosismo, il forestiero – Però, le ho chiesto un siplonto…», sibilò.
«Ma guardi che il bagurto…», ribatté Barigozzi.
Discussero, alzarono la voce, urlarono.
Finché Barigozzi, infuriato, frugò rumorosamente nel terzo cassetto del secondo espositore a destra, tirò fuori il bagurto, e lo sbatté sul bancone.
Calò il silenzio.
Poi, il forestieri esclamò: «Ecco il siplonto che cercavo!».
Entrambi scoppiarono in una fragorosa risata. E capirono, quel giorno, che non sempre tutti chiamano le stesse cose allo stesso modo. Per questo, comprendere il punto di vista dell’altro e i suoi desideri è fondamentale: per lavorare meglio e, soprattutto, per litigare meno.
E, comunque, non si chiama né bagurto né siplonto. Si chiama pinza.